Ode alla Vita



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi
chi non cambia la marca,
chi non rischia e non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni
proprio quelle che fanno brillare gli occhi
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi ricordando sempre che essere
vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

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3 Commenti

  1. Amo Neruda, e posso dire che lentamente muore, anzi è già morto, chi non ha in sè un progetto, chi non vede una meta, chi, per sè, non costruisce un pezzetto di cielo, ogni giorno che passa. Lentamente muore chi non ha speranza, chi smorza il suo lume in una notte senza luna e stelle, e pretende di vedere lo stesso, o peggio, non ne ha affatto voglia. Lentamente muore chi ha perso la voglia di amare, amare d'amore sensuale, od anche solo spirituale, chi non si commuove più per il prossimio, chi rimane indifferente davanti alle stragi mostrate dai telegiornali, e le vede così, relegandole, ormai, nel settore, delle abitudini.
    Lentamente muore chi si chiude in sè stesso, chi ha perso il senso della vera amicizia, cosa invero sempre più rara in noi, uccisi dalla routine frenetica della nostra esistenza. Si preferisce passare ore davanti a un pc, o inviando messaggini vuoti di tutto, anziché frequentare le persone, adducendo qualsiasi motivo di scusa, come la mancanza di tempo, o che so io. La verità è che ci nascondiamo agli altri ed anche a noi stessi, forse addirittura per paura di arrivare a sapere chi veramente siamo!

    Un sincer saluto.
    Cesare

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  2. Ti ringrazio Cesare per il tuo commento, concordo con te che molti si nascondono dietro un monitor ma sono tanti quelli che attraverso un pc trasmettono le loro emozioni, i loro pensieri e in quest'era tecnologica, dove penna e calamaio sono dei residui archeologici (non per me) ci si deve adeguare e stare al passo con i tempi... e chissà se Leopardi fosse vissuto in questa epoca, forse avrebbe avuto un blog anche lui! (naturalmente la mia è una boutade).
    Saluti
    Antonella

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  3. Ringrazio te, Antonella, per il riscontro datomi. Quello che dici è vero, ma certe persone esagerano con i mezzi tecnologici,e trascurano, per essi, i veri, tangibili contatti umani. Nulla con questo voglio togliere alle grandissime possibilità offerteci oggi da questi nuovi stupendi mezzi di comunicazione.
    Anche se possono sembrare scontati, e invece sono sinceri, ti faccio i complimenti per i contenuti di questo tuo blog, che lodo, oltre che per la sua qualità, per la ricerca di completezza.

    Un cordiale saluto.
    Cesare

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