Caro Beppe Grillo, chi ti scrive è una messinese...

che ti ha visto attraversare lo Stretto di Messina a nuoto e si è chiesta: "Ma perché non attraversarlo  col suo yacht?" Mi sei sembrato uno di quei signorotti medievali che, quando andavano a portare l'elemosina nelle case dei poveri, si vestivano con abiti dimessi per non farli sentire a disagio. Ma tu pensi davvero di aver sconvolto le nostre menti per una bracciata? 
Io ti suggerirei, se davvero tu volessi aiutare gli italiani e la Sicilia tutta, di vendere il tuo amato yacht e il ricavato darlo ai poveri pensionati che non possono nemmeno pagarsi le spese del dentista. Poichè questa è l'Italia oggi, divisa tra ricchezza ostentata e miseria nera! Altrimenti, puoi sempre optare per la scelta di tornare al cabaret, ruolo che ti è più congeniale perchè a fare il grillo parlante siamo tutti bravi, il punto è mettere in pratica ciò che professiamo. Lasciamo che i politici facciano i politici, i cantanti facciano i cantanti e i cabarettisti restino sul palco di uno spettacolo e non su quello dei comizi e diamo, come chiosava il grande Leonardo Sciascia, "A ciascuno il suo".
Con simpatia
© Antonella Di Pietro

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