Una mattina, il grande condottiero mongolo Gengis Khan e la sua corte partirono per una battuta di caccia. I compagni portarono archi e frecce; lui, invece, teneva sul braccio il suo falco preferito, migliore e più preciso di qualsiasi dardo, giacchè poteva levarsi alto nel cielo e scorgere tutto ciò che un essere umano non avrebbe mai potuto vedere. Ma, nonostante l'entusiasmo che animava il gruppo, non riuscirono a catturare nemmeno una preda. Mentre facevano ritorno all'accampamento, Gengis Khan - deluso - si separ…
La Teosofia, dal greco "Theo-sophia", è la "Saggezza Divina" o "Saggezza degli Dei". Un Iniziato dell'antica Grecia, Platone, ha illustrato queste idee nel famoso Mito della Caverna: "Gli uomini sono paragonati a dei prigionieri incatenati in una caverna, con il volto girato verso una parete animata da uno spettacolo di ombre cinesi proiettate da personaggi che sfilano davanti a un fuoco, all'entrata dei sotterranei. Per questi uomini, la visione del mondo è limitata a quelle imma…
Parafrasando il titolo di una famosa canzone di Vasco Rossi “Il mondo che vorrei”, analizziamo insieme perché la nostra città è, ai tempi odierni, un pallido ricordo di quello che è stata un tempo. Iniziamo, dunque, il nostro personale viaggio sulla Messina che vorrei. Il nostro dovere di cittadini è quello di evidenziare cosa non permette ad una città , bella come Messina, di decollare. Forse, dovremmo toglierci quella rassegnazione che ci porta a pensare che “tanto non cambierà mai niente”, un pessimismo radicato e un v…
Davanti ad una nutrita platea si è palesato ieri, nei locali della libreria Mondadori di Messina, dopo un notevole ritardo, il giornalista di Repubblica Antonello Caporale. L’incontro, organizzato dalla brillante Adele Fortino, verteva sul tema che tanto ha acceso gli animi dei messinesi in questi giorni, ovvero l’impietosa definizione che Caporale, durante la trasmissione televisiva Exit, ha dato della nostra città paragonandola ad una cloaca. Ma questi sono fatti ben noti! Quello che ancora non sapevamo è che la città non avrebbe ri…
In questo celebre brano Cicerone polemizza indirettamente con gli epicurei, che escludono dal sentimento di amicizia ogni eccessivo coinvolgimento, ritenendolo nocivo per l'uomo. (Cicerone, De amicitia 45-47) Alcuni che, a quanto sento dire, vennero considerati sapienti in Grecia, hanno sostenuto tesi a mio giudizio paradossali (ma non esiste argomento su cui non cavillino). Una parte afferma che dobbiamo rifuggire dalle amicizie eccessive, per evitare che uno solo si tormenti per molti; a ciascuno bastano e avanzano i propri problem…
Possa la strada venirti incontro, possa il vento sospingerti dolcemente, possa il mare lambire la tua terra e il cielo coprirti di bened...
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